Amicizia

Amicizia, questa sconosciuta





(Quasi) Nessun uomo è un’isola

Per questo post ho chiesto consiglio a un mio amico: ovviamente è stato inutile.
Grazie, eh, Davide, grazie davvero, tutti amici finché non ho bisogno di un favore e dimostrate l’utilità di un dito nell’occhio. 

Bando alle ciance, ce l’avete presente cosa diceva John Donne e dopo di lui Jon Bon Jovi? “Nessun uomo è un’isola”. Ecco io invece sono come Will di About a boy, io sono quella cazzo di Ibiza (toh, visto che buona, vi rinfresco pure la memoria: https://www.youtube.com/watch?v=KddCMQBh51E). Anzi, sono un isolotto sfigato e sconosciuto, visto che ultimamente la mia vita sociale è paragonabile a quella di un monaco tibetano sordomuto.
Non è che sono così cinica da non credere a legami forti, sinceri, disinteressati, sia mai eh... solo che la vita, grandissima sadica, mi ha dimostrato che sono molto (ma molto) più rari di quello che si crede, e gli amici che credevi i migliori si rivelano degli stronzi, e tu ti senti più stronza di loro ad avergli dato fiducia e affetto (ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente voluto). Quindi sono diventata un bozzolo di insicurezza e sarcasmo, che così magari la prossima volta ci penso su un po’ di più prima di considerare qualcuno un amico vero. 
Ed ecco quindi il mio personalissimo parere, che ve ne freghi o no, io dispenso opinioni inutili in formato famiglia, sconto 3x2.

Esistono, gli amici veri, ma sono come i porcini nel Sahara.



“Rifletti a lungo se devi accettare qualcuno fra i tuoi amici ma, presa la decisione, accoglilo di tutto cuore”

Così scriveva il filosofo Seneca all’amico Lucilio, invitandolo a riconoscere il vero valore dell’amicizia. Scelta e accoglienza. Un’accoglienza cor-diale, fatta quindi solo col cuore, non con la mente.
Sembra facile parlare in modo roseo e romantico dell’amicizia ma mentre mi apprestavo a scrivere mi sono accorta che non lo è affatto. Ho sollevato le mani dalla tastiera e mi sono persa.
Si rischia di cadere nella retorica stereotipata del “chi trova un amico trova un tesoro”, “amici amici poi mi rubi la bici”, ecc. 
C’è il rischio di credere di sapere tutto o almeno quanto basta ma più ci si pensa più si capisce che forse non si è compreso nulla. Come leggendo la frase che ho appena scritto. 
Ora mi spiego meglio. Ci sono tante amicizie di testa e poche di cuore
L’amicizia può essere il miglior sentimento che si possa provare nella vita ma bisogna essere pronti. E non sempre lo siamo. Forse quasi mai. 
Per essere preparati all’amicizia bisogna voler bene a sé stessi, volersi così tanto bene da non aver bisogno di continue conferme da parte degli altri, da non avere bisogno di semplice compagnia per riempire il silenzio.  Bisogna avere il cuore pronto. Altrimenti le persone diventano semplici erogatori, di attenzioni, di consigli, di bevute. E la testa rimane sempre concentrata a cogliere l’errore, a lamentarsi che “avrebbe potuto fare” “avrebbe dovuto dire”. Queste sono le amicizie di testa.

A friend is not a means 
you utilize to get somewhere
somehow you didn’t notice, 
friendship is an end.

Così cantava il duo indie pop norvegese, i Kings of Convenience. L’amicizia non è un mezzo ma un fine. Un traguardo, una meta.
L’amicizia, quella pura, ideale e bellissima nasce quando conosciamo una persona e ci accorgiamo del suo valore. Cominciamo a volerle bene. La scegliamo tra tante perché la reputiamo degna di fiducia e stima.  E quindi infine la accogliamo, con pregi e difetti. Cresciamo insieme a lei, aiutandoci a vicenda a tirare fuori il meglio. Ci consoliamo nelle sofferenze e ci sproniamo ad andare avanti. Ci sentiamo noi stessi senza bisogno di dimostrare qualcosa in più. Secondo me l’amicizia è questo. 
Non è un’emozione, è una virtù. Le emozioni si muovono e muovono (come dice la parola stessa). Le emozioni mutano. L’amicizia invece è una disposizione stabile dell’animo, che rimane immutata anche quando si è lontani. Dobbiamo solo essere disposti a viverla. 



Il decalogo delle amicizie: e tu che amica sei?

Serata tra amiche: come cambia?


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