Amore

Sfumature e Sbavature dell'Amore




"L'Amor che move il sole e l'altre stelle".

Che cos’è l’amore? Se lo sono chiesti tutti. Da sempre. Poeti e cantastorie, letterati e rapper, preti e atei. Non si può sfuggire. Siamo programmati per amare. La nostra natura lo esige. In qualche modo, in qualche luogo, attraverso tortuosi percorsi o quasi per caso, ci ritroviamo a raggiungere questa consapevolezza: l’amore ci realizza.
C’è chi millanta di poter bastare a se stesso, chi sbandiera una vita dedita ai piaceri ma la verità non cambia. Non si può scappare dall’amore. E a volte fa male. Parecchio. Quando, ammaccata, tenti di rialzarti dopo l’ennesima delusione giuri di non ricascarci più. Quando, ferita, rimetti insieme i cocci maledicendo la tua ingenuità.
Non mi sento abbastanza matura da proporre una teoria sull’amore universalmente valida. Provo però ad avanzare un’ipotesi: l’amore ci rende completi e felici. Ma allora come spiegare la sofferenza? Con un piccolo enorme dettaglio: le nostre  esagerate aspettative! La dinamica delle relazioni ruota quasi sempre attorno a questo perno e così l’ingranaggio si inceppa. Gli altri non si comportano come vorremmo e noi ci arrabbiamo, tanto. Vorremmo distributori automatici di compagnia, coccole e consigli. Ma le persone che abbiamo accanto sono esseri umani con una storia alle spalle, paure e desideri proprio quanto noi.
Quando amiamo davvero invece l’altro è solo meraviglia da custodire. Le relazioni non sono cartellini da timbrare, sono doni! È tutto gratis! Ognuno dispone quotidianamente di 24h, 1440minuti, 86400 secondi da spendere. E una sola vita. Preziosissima. I gesti e le attenzioni sono quindi regali che gli altri ci fanno, per amore, affetto e altre mille motivazioni. Non è detto che possano sempre corrispondere alle nostre aspettative che molto spesso sfociano in pretese. Non ci sono persone sempre perfette, non ci sono persone sempre presenti.
E dovremo quindi mettere in conto anche una buona dose di sofferenza. D’altronde la parola passione deriva da pathos. Amare è soffrire se l’altro decide di abbandonare la nave e veleggiare su altri orizzonti. Perché libero.
Immagazzinato questo concetto quanta leggerezza! Che non è superficialità o cinismo ma “planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.




Pensavo fosse amore, invece era uno stronzo

Ragazze, vi è mai capitato di credere di aver trovato il grande amore, quello con la A maiuscola, quello dei poeti, per intenderci, che vi travolge e allora, rimbambite dal sentimento, pensate sia per sempre? Se sì, benvenute nel club delle illuse. Siatene orgogliose, perché è il club più numeroso al mondo, di cui – mi duole ammetterlo, e non sapete quanto – faccio parte anche io. Però dopo esserci cascata più e più volte, a ventisette anni ho finalmente visto la luce: l’amore esiste. E fa schifo.
Il primo problema è ovviamente verso chi indirizzate il vostro amore. Sono certa che la maggior parte di voi (se non tutte) lo rivolga agli stronzi (di qui il bellissimo titolo del post, che se c’è una cosa che mi viene proprio bene sono i titoli): in questo caso, siete fregate e la vostra vita sarà un inferno di sottomissione psicologica, a meno di non darvi alla fuga il prima possibile, cosa che vi consiglio vivamente. Ancora meglio. Se sentite le farfalle nello stomaco per uno che puzza di bastardo, tenete il fiato fino a svenire: al vostro risveglio le avrete bell’e soffocate le stronzette alate.
Superato il problema stronzi, ormai purtroppo diffuso più della peste bubbonica nel Seicento, sorge il problema durata. Rassegnatevi: l’amore, oltre a fare schifo, non è eterno. Si esaurisce, più o meno lentamente, e si riduce a routine. Abitudine. Noia (c’avevea ragione er Califfo). Non fraintendetemi, non credo che ci sia niente di male, anzi: nulla è più patetico dei cinquantenni che fanno pubblicamente piccipicci su facebook. Non c’è niente di male nella tranquillità del voler bene silenziosamente e per sempre, ma l’amore – quello che vi aveva travolto – sfuma nella banalità quotidiana. Non sarete mai la Beatrice di nessuno, statene pur certe. Se mai vi venisse la tentazione di crederlo, pensate che l’amore ha sì ispirato Dante e compagnia bella, ma anche il tormentone estivo Dammi tre parole, che tempo dieci secondi di ascolto e vi ha già fracassato le palle. L’amore non ci mette così poco a darvi sui nervi, ma prima o poi lo farà: l’esempio più significativo sono gli “adorabili” difetti del partner, che dopo un po’ non saranno più tanto adorabili e vi faranno venire un’orticaria degna del successo di Valeria Rossi.
Ho detto la mia. Vado gugolare Valeria Rossi per sapere che fine ha fatto. Se non darete retta ai miei consigli, sarete condannate ad ascoltare dammi tre parole in loop fino alla crisi epilettica.



Amori estivi, tipologie e guida alla sopravvivenza:

Primo appuntamento, prontuario per le emergenze:
Lezioni di anatomia:
Sposarsi sì, sposarsi no:


1 commento:

  1. Da quando ti ho incontrato il mio cuore si è impigliato nel suo sguardo. Ma sarai quello giusto?
    www.missdreamer.altervista.org/saraquellogiusto

    RispondiElimina