venerdì 17 febbraio 2017

Essere o non essere felici? Questo è il problema!

Felicità vs infelicità: il Decalogo #1







La felicità è quando è sera, è inverno, sei seduta in metropolitana, occhi stanchi e trucco sfatto, ma sai che tra poco c'è casa, le persone che ami e una cena già preparata.

La felicità non è stare qui, qui seduto ad aspettarti, pregando per un sì. No, caro il mio Max, non lo è affatto. Non c'è niente di peggio di aspettare gli altri per essere felici. Gli altri sono come i treni di Trenord: in ritardo e inaffidabili, qualche volta pure guasti. La felicità è una questione personale e si costruisce da soli, senza dipendere dagli altri.


La felicità è attorno ad un tavolino in legno con tazze di thè fumante tra le mani mentre ascolti ritagli di vita e con le amiche provi a rimettere insieme pezzi di puzzles sconnessi, anche se i conti alla fine non tornano mai.

La felicità non è scegliere te, una donna per amico. E tu, Lucio, l'avevi intuito, definendo la scelta un disastro e maledicendoti pure. Le donne sono subdole, invidiose, meschine. In una parola, delle stronze. E vi parlo per esperienza personale: avere una migliore amica donna può rivelarsi una tragedia e l'amica che vi rendeva felici si tramuterà in una serpe in seno della peggior specie. Diffidate sempre della felicità derivante da un'amicizia femminile.

La felicità è il silenzio ovattato della neve e la sua luce di un bianco accecante che fa strizzare gli occhi, è la pelle alla salsedine e il rumore di onde nelle orecchie, è il profumo leggerissimo della pioggia sull'erba  fresca e le mani da passare tra i capelli bagnati.

La felicità non è superare le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. 'Tacci tua, Battiato, che ci hai tutte illuse che esista un amore così. Ma invecchia, brutto stronzo che mi hai fatto il cuore a pezzi che manco i coriandoli. Invecchia, e pure male, che io sarò una cougar strafiga, mentre tu a cinquant'anni ne dimostrerai settanta e avrai la vita sessuale di un panda. Ecco, questo già si avvicina di più alla felicità.


La felicità è un libro che ti racconta meglio di quanto credevi possibile, i colori sognanti di un quadro di Chagall, ascoltare musica classica al buio nella tua stanza.

La felicità non è amarti m'affatica. Cazzo Gianna, Gianna nazionale, Giannona del mio cuore, da te non me l'aspettavo. Da tutti, ma non da te. L'amore felice non è e non deve essere fatica. Sacrificio e compromesso, senza dubbio, ma non fatica. Un amore felice è leggero e non aggiunge labor al labor quotidiano che già abbasta, no?

La felicità è la mia mano che trova la tua appena inizio a camminare, è il profumo di un abbraccio che rimane intrappolato tra labbra e ciglia, è custodire un amore e sorriderne al pensiero.

La felicità non è la seconda stella a destra (questo è il cammino) e poi dritto fino al mattino. Quel coglione di Peter Pan ha rovinato tutti noi trentenni, e Bennato a dargli corda. Bella eh, l'infanzia. Bella e felice. Ma arrivati a un certo punto, anche basta. L'età adulta comporta responsabilità, e volete mettere un briciolo di gioia nel marasma delle incombenze? Un bacio rubato, una colazione a letto, un bigliettino di incoraggiamento sono tanti più preziosi quanto più inaspettati quando ormai la vostra vita scorre su binari stabiliti e sempre dritti.

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