giovedì 12 gennaio 2017

Oceania: una favola di formazione firmata Disney


Con Oceania la Disney prosegue il filone delle principesse forti e indipendenti, che agiscono e si salvano da sole senza bisogno di struggersi nell’attesa del principe azzurro, filone inaugurato ormai quasi vent’anni fa con l’intrapendente guerriera Mulan (1998) e culminato con la glaciale regina Elsa (2013), fisiologico riflesso dell’evoluzione del ruolo della donna nella nostra società. Ma i registi Ron Clements e John Musker questa volta compiono un passo ulteriore: in Oceania è del tutto assente l’amore, che finora aveva concluso tutte le disneiane favole. Anche nella più recente, Frozen - Il regno di ghiaccio, la protagonista Elsa accetta se stessa e dunque si salva grazie a un gesto di vero amore, seppur per la prima volta sia compiuto non da un corteggiatore ma dalla sorella Anna. 
Ecco, tutto questo manca in Oceania, che si configura come un vero e proprio Bildungsroman, in cui la protagonista è alla ricerca di se stessa, del proprio ruolo nella società, della consapevolezza del sé, dei propri limiti e dei propri punti di forza. E come in tutti romanzi di formazione che si rispettino, Vaiana è giovane, molto più giovane di tutte le altre principesse Disney, non una donna ma una ragazzina, negli anni cruciali per la crescita personale: attratta fin da bambina dall’oceano e dall’oceano scelta per restituire il cuore alla dea Tefiti e impedire così la distruzione del pianeta, Vaiana parte alla volta di un viaggio, soprattutto simbolico, che la porterà a scoprire chi vuole essere e ad accettarsi per quello che davvero è. Non mancano, come in tutte le favole, antagonisti sconfitti e difficoltà superate – grazie all’aiuto del semidio Maui, mentore e amico, su cui Vaiana riesce a “imporsi” – e il momento del dubbio e dello sconforto finale, perché senza porsi domande non sarebbe possibile l’epifania della presa di coscienza.
Insomma, come afferma lei stessa, Vaiana non è una principessa, ma una giovane donna, pronta a imparare dai propri errori e a maturare, per ricoprire il proprio ruolo nella società, non più imposto – come a Biancaneve o a Cenerentola – ma scelto e conquistato, anche scontrandosi freudianamente con il padre, che cerca in ogni modo di impedirle di superare il reef e di imporle una monotona vita da sovrana di Motunui.  
Vaiana vuole navigare e navigherà, salvando il suo popolo e insegnando a tutti – tanto a Maui quanto al padre – il coraggio di credere ai propri sogni e di accettare la propria natura.

Nessun commento:

Posta un commento