venerdì 21 aprile 2017

La Prestazione Sessuale di Merda



Dopo la riflessiva parentesi pasquale, affrontiamo un tema sexy, scabroso, scottante, ovvero (rullo di tamburi) la Prestazione Sessuale Di Merda (PSDM), di cui ora analizzerò nel dettaglio il diverso grado di intensità.

1. Torpore: caratterizzato dal fatto che la donna tende ad assopirsi, ma, se stimolata, si risveglia ed è in grado di eseguire semplici pratiche sessuali con una certa svogliatezza e di emettetre qua e là qualche gemito. Addirittura, la risposta all’orgasmo maschile può essere una simulazione ben riuscita, di cui voi uomini rimarrete per sempre ignari. La malcapitata riesce anche a contrarre i muscoli del piede perché ha letto in uno studio dell’Università di Oxford che, nel momento della petit mort, proprio quei muscoli si contraggono involontariamente. La donna è ancora in grado di assecondare il suo partner.

2. PSDM lieve: la donna è sempre più difficilmente risvegliabile e non risponde agli stimoli più intensi, sebbene talvolta emetta qualche biascicato gemito che assomiglia di più al lamento di uno a cui hanno pestato il piede. La risposta all’orgasmo maschile è peggio interpretata ma sempre presente, tuttavia la poveretta si dimentica di contrarre il collo del piede e allora magari al partner più istruito sorge qualche dubbio, ma – ve lo garantisco – è davvero difficile che uno si sia letto la sera prima la ricerca oxfordiana. La donna è ancora in grado di assecondare il suo partner, anche se svogliata.

3. PSDM di medio grado: la donna non reagisce più a nessuno stimolo, e anche se ci fosse con lei Rocco Siffredi rimarrebbe lì inerte e priva di qualsivoglia forma di eccitazione. Solo i suoi occhi sono ancora in grado di reagire chiudendosi un poco quando le sembra il momento opportuno, e ancora riesce a simulare un respiro pesante e affannoso, ma di gemiti nemmeno l’ombra. Quando il partner raggiunge l’orgasmo, alla sventurata, che mostra chiari sintomi di reattività ridotta, occorre qualche secondo per realizzare che è giunto il momento di lanciare un urletto e di di dirgli: “Sei stato fantastico”. Non essendo più in grado di assecondare il proprio partner, la donna ricorre all’ultima arma rimastale: la menzogna.

4. PSDM grave: la stimolazione che sia di mano, di lingua, di sex toy, di pene non provoca risposta alcuna, e la donna rimane immobile a fissare il soffitto e a pensare che, cavolo, quella crepa andrebbe proprio fatta stuccare, altrimenti ci viene giù l’intonaco intero. Vi è ancora segno di vita nei meccanici “sì, dai”, “quanto mi piace”, “continua” che sbiascica a intervalli regolari, dovendo ricorrere alla menzogna ben prima che nel caso della PSDM di medio grado. Ogni tanto prova a trattenere il respiro nella speranza che la carenza di ossigeno la faccia svenire e ponga così fine alla sua sofferenza. Con reattività scarsa o abolita, all’orgasmo maschile la miserabile lancia un occhio all’orologio, pensa che Chi l’ha visto? sta già per incominciare, lo riempie di falsi complimenti su quanto “come lui nessuno mai” ed è già in compagnia della Sciarelli.

5. PSDM gravissima: la donna può presentare ancora una parvenza di vita solo perché è fisicamente presente nel letto. Per il resto mancano gemiti, reazioni pupillari, falsi incoraggiamenti e simulazione. In genere, gli arti sono rilasciati, privi di tono, e non vi è più nessuna reazione all’orgasmo maschile, nemmeno la menzogna. La malcapitata, dopo aver sperato per tutto il tempo che l’intonaco le crollasse in testa e la mandasse in coma irreversibile, non fa altro che rimanere immobile, maledicendo se stessa e le sue pessime scelte in campo sessuale.

6. PSDM depassé: caratterizzato dalla abolizione completa di ogni attività cerebrale e fisica da parte femminile. La donna è più di là che di qua. È mantenuta in vita solo dall’idea che presto, molto presto finirà, si spera. E che era meglio comprarsi un gatto.

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